La domanda delle imprese di Green Jobs

I Green Jobs comprendono professioni specifiche - in alcuni casi emergenti - richieste per soddisfare i nuovi bisogni della Green Economy, lavori esistenti caratterizzati da un reskilling in chiave green e figure non strettamente green ma che supportano le attività verdi.

Le imprese hanno programmato nel 2020 oltre 1,1 milioni di contratti per Green Jobs, che rappresentano il 35,7% delle entrate, quota che risulta in aumento di un punto percentuale rispetto al 34,7% del 2019.

Pertanto, nonostante la diffusa contrazione delle assunzioni nel 2020 causata dalla crisi pandemica, l’interesse delle imprese per le professioni “verdi” non è diminuito. 

I risultati del Sistema Informativo Excelsior evidenziano che ai Green Jobs vengono maggiormente richieste, rispetto alle altre professioni, capacità di problem solving, capacità matematiche e informatiche, competenze digitali e capacità di gestire soluzioni innovative. 

Esaminando la distribuzione degli ingressi relativi ai Green Jobs per macrosettore delle imprese, si osserva come nel settore industriale la quota di entrate relative ai Green Jobs sia marcatamente superiore a quella rilevata nei servizi, 67,4% contro 22,8%. Inoltre, se per i servizi questo dato è sostanzialmente stabile rispetto al 2019, per il comparto industriale si registra un aumento di 1,9 punti percentuali.

I Green Jobs si occupano non solo di produzione di beni e servizi green, ma anche e soprattutto di riduzione dell’impatto ambientale dei cicli produttivi soprattutto nel settore industriale.

Figura 1 - Entrate di green jobs programmate dalle imprese per macrosettore (% sul totale entrate del macrosettore)

Tabella entrate di green jobs programmate

Fonte: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2020

In particolare, le incidenze maggiori di entrate programmate relative ai Green Jobs per l’industria si rilevano nelle costruzioni (85,4%, +3,4 punti percentuali rispetto al 2019), nelle industrie della gomma e materie plastiche (85,2%, +4,7 punti percentuali), nella meccanica (85,1%, +0,7 punti percentuali) e nella metallurgia (83,9%, +5,6 punti percentuali).

E' interessante segnalare, inoltre, come il settore delle costruzioni contribuisca da solo al 23,1% del totale delle entrate programmate per Green Jobs, pari a 267mila assunzioni nel 2020.

Per rispondere alle esigenze nel campo dell’edilizia sostenibile, che sarà notevolmente incentivata grazie a fondi europei previsti dal "Recovery and Resilience Facility", infatti, il settore necessita di competenze in tecnologie e materiali ecologici, soluzioni decentralizzate per le energie rinnovabili, circolarità, digitalizzazione e ristrutturazione delle costruzioni esistenti nel rispetto dei requisiti di accessibilità. 

Nel campo dell’edilizia potrà emergere una domanda di nuovi Green Jobs quali il progettista specializzato in edilizia sostenibile, esperto in bioarchitettura, il certificatore energetico, il valutatore dell’impatto ambientale.

Per quanto riguarda i servizi, i trasporti e la logistica presentano l’incidenza più elevata di entrate di personale green, il 74,1% (+3 punti percentuali rispetto al 2019), pari a oltre 183mila unità, il 15,9% del totale. Il settore dei trasporti viene considerato strategico per la Green Economy, per le attività connesse all'aumento dell'efficienza e alla riduzione dell'impatto ambientale dei differenti metodi di trasporto, inclusi autotrasporti e trasporto di massa.

Tra i servizi presentano una richiesta di Green Jobs per oltre la metà dei flussi in entrata, il commercio all’ingrosso (62%), il commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (53,5%), l’informatica e le telecomunicazioni (50,4%).

 

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Ultima modifica: Lunedì 4 Ottobre 2021